Breve storia dello strumento

Verso la fine degli anni '40, l'amplificazione svolgeva un ruolo predominante nella musica leggera. Alcuni bassisti applicarono pick up ai loro enormi contrabbassi e ne convogliarono il suono in amplificatori. Altri invece eseguivano le linee di basso sulle corde più grosse della chitarra. Leo Fender fu il primo a considerare l'idea di una chitarra basso solid-body: per i bassisti c'era la necessità di strumenti meno ingombranti è più maneggevoli. Il primo basso solid body di Fender -il Precision- fu prodotto a partire dal 1951 e già nei primi due anni ebbe un enorme successo. Il nome si riferisce alla presenza di tasti sulla tastiera (mentre i contra sono lisci) che permettevano di eseguire le note "con precisione". Il P bass è caratterizzato da un controllo di volume e uno di tono. Il basso è accordato su Mi, La, Re e Sol come le quattro corde basse della chitarra, ma un'ottava sotto.

Fender Precision
Fender Precision

 

Nel 1960 Leo Fender introdusse il Jazz bass come alternativa a due pick up al Precision, con il manico più stretto verso la paletta. Il corpo era asimmetrico e grazie alla versatilità timbrica divenne ben presto per i bassisti lo strumento di riferimento.

Fender Jazz bass
Fender Jazz bass

 

In risposta al Precision la Gibson produsse nel 1953 una chitarra basso, denominata EB-1, seguita poco dopo dall'EB-2 sempre dalle forme arrotondate. Nel 1960, apparvero l'EB0 e l'EB3, con cassa "SG", a doppia spalla mancante appuntita.

Gibson EB-0
Gibson EB-0

 

Nel 1963, contemporaneamente alla chitarra Firebird, fu introdotto il Thunderbird, dalla forma aggressiva e riconoscibile.

Gibson Thunderbird
Gibson Thunderbird

 

Tra le prime case che produssero bassi elettrici sono da ricordare la Rickenbacker, la Danelectro e l'Hofner. Negli anni '70 invece troviamo la Music man, la G&L e le nuove case giapponesi, che smisero di costruire imitazioni dei classici. I marchi italiani si sono distinti anche nella costruzione di altri strumenti, ad esempio la Eko.

 

Il basso tradizionale, nato come "evoluzione" del contrabbasso, presenta il suo stesso numero di corde, ovvero 4. Sul finire degli anni '80, dopo diverse sperimentazioni e prototipi realizzati, iniziarono ad avere sempre più mercato bassi a 5 (Sol, Re, La, Mi, Si come consuetudine) e 6 corde (Do, Sol, Re, La, Mi, Si).  Nella storia del basso elettrico si trovano anche strumenti con 2, 7, 8, 9, 10, 11 e 12 corde (singole, non doppiate), soprattutto con il contributo di aziende artigiane.

 

(Le marche elencate non hanno nessuno scopo pubblicitario)